“Ero straniero”, l’11 luglio un confronto sull’inclusione degli stranieri in Italia

A margine dell’esame della pdl d’iniziativa popolare “Ero straniero” alla Camera, i promotori della campagna lanciano un confronto tra i parlamentari e i rappresentanti di Banca d’Italia, Confindustria, Cia-Agricoltori italiani, Istat, Inps e Fondazione Leone Moressa che si terrà Giovedì 11 luglio, ore 10.00 – 13.00 presso la Sala dei Gruppi della Camera dei deputati (Via di Campo Marzio, 78- Roma)

Nel mese di aprile è stata avviata in Commissione affari costituzionali alla Camera dei deputati la discussione della proposta di legge di iniziativa popolare dal titolo “Nuove norme per la promozione del regolare permesso di soggiorno e dell’inclusione sociale e lavorativa di cittadini stranieri non comunitari”, sottoscritta da 90.000 cittadini italiani e depositata il 27 ottobre 2017 dal Comitato promotore della campagna “Ero straniero”. Il testo è frutto del lavoro e dell’esperienza di tante realtà, anche molto diverse tra loro impegnate sull’immigrazione a vari livelli che, partendo dall’analisi delle dinamiche relative alla presenza e al contributo dei lavoratori stranieri al nostro sistema produttivo, chiedono di modificare l’attuale Testo unico concentrandosi in particolare su due aspetti.
Il primo è l’introduzione di canali di ingresso per lavoro che facilitino l’incontro dei datori di lavoro italiani con i lavoratori dei Paesi terzi, questi ultimi da selezionare anche attraverso intermediari sulla base delle richieste di figure professionali dall’Italia. I canali d’ingresso attuali sono inutilizzati, anche perché le politiche migratorie non sono mai state realmente connesse ai fabbisogni produttivi, né tantomeno pianificate né è stata fatta una selezione degli ingressi secondo criteri di competenze. Il secondo è prevedere la possibilità di regolarizzare gli stranieri radicati nel territorio che si trovino in situazione di soggiorno irregolare a fronte della disponibilità di un lavoro, sul modello della Spagna e della Germania: un titolo di soggiorno permetterebbe a decine di migliaia di persone di emergere dall’illegalità, lavorare e vivere dignitosamente, con un apporto positivo per l’intera collettività.

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