In ricordo di padre Bartolomeo Sorge

Nel trigesimo della scomparsa di padre Bartolomeo Sorge, ritornato alla casa del Padre il 2 novembre scorso, è giusto ricordare la sua straordinaria figura di sacerdote e di intellettuale che ha svolto un ruolo importante nella Chiesa postconciliare e nella società italiana, seguendo anche, sempre con puntuale attenzione-partecipazione, le elaborazioni, le proposte e le iniziative delle ACLI.
Entrato nella Compagnia di Gesù nel 1946 e chiamato a far parte, nel 1966, del Collegio degli scrittori della Civiltà Cattolica, per oltre un decennio, dal 1973 al 1985 ne diventa anche il direttore, contribuendo a connotare la prestigiosa rivista gesuita, da sempre voce ufficiosa della Santa Sede – le bozze di ogni numero erano tradizionalmente visionate dalla Segreteria di Stato – come la voce meditata e autorevole delle riforme e delle innovazioni del Concilio Vaticano II.
Convinto sostenitore del magistero di Paolo VI nella sua difficile e contrastata opera per la condivisione e l’applicazione del Concilio, collaborò alla stesura della lettera apostolica Octogesima Adveniens del 1971
Nel 1976 ebbe un ruolo importante nell’ideazione e nella conduzione del primo convegno ecclesiale nazionale della Chiesa italiana, sul tema Evangelizzazione e promozione umanapensato non come convegno di studio o di ricerca teologica ma come evento ecclesiale di natura pastorale, al fine di verificare in che misura il Concilio Vaticano II, a dieci anni dalla conclusione, fosse stato recepito nel nostro Paese. 
Non ha mancato, negli anni successivi, di rilevare e criticare i ritardi e le timidezze al riguardo, specialmente durante gli anni del pontificato di Giovanni Paolo II, con il quale non ha sentito indubbiamente la sintonia avuta con Paolo VI.
Nel decennio successivo, dal 1985 al 1996, che in Italia vede la crisi del sistema politico e la fine anche dei due maggiori partiti, Democrazia cristiana e Partito comunista, che al governo e all’opposizione avevano dominato la vita politica della cosiddetta Prima Repubblica, dirige e anima a Palermo l’Istituto di Formazione Politica Pedro Arrupe, da lui fondato.Vi si sperimentano nuove forme di partecipazione politica e di animazione sociale e culturale che superano i tradizionali connotati ideologici, con un forte e prioritario impegno per il riscatto della città e dell’intera Sicilia dalla mafia e dal suo dominio culturale.
Dopo il lungo soggiorno a Palermo, padre Sorge, nato nell’Isola d’Elba ma di origini siciliane, è chiamato a dirigere, a Milano, due vivaci e combattive riviste dei Gesuiti: Popoli, dal 1999 al 2005, Aggiornamenti sociali, dal 1997 al 2009. 
La prima, fondata nel 1915 con lo scopo di narrare l’attività missionaria dei Gesuiti, dopo il Concilio Vaticano II, con una veste grafica moderna che fa ricorso all’illustrazione fotografica, diventa la rivista internazionale dei Gesuiti italiani, affrontando i temi del dialogo interculturale e dell’ecumenismo e denunciando anche con coraggio le situazioni di oppressione di povertà nel Sud del mondo. 
Il mensile Aggiornamenti sociali, fondato nel 1950, con un’équipe redazionale composta di gesuiti e laici e con gruppo di collaboratori qualificati, informa e forma sui temi della formazione politica ed etica, del lavoro e dell’ambiente. 
La rivista è sempre stata particolarmente attenta e sensibile nei confronti delle ACLI, anche nel periodo dei difficili rapporti con la gerarchia ecclesiastica. Sfogliando le sue annate si rimane colpiti dal numero e dalla qualità degli articoli a esse dedicati, spesso firmati da padre Mario Reina, con diversi interventi di dirigenti aclisti, lombardi e nazionali.
Padre Sorge in particolare partecipa per molti decenni come relatore a convegni e incontri di studio delle ACLI, come si evince dalla lettura dei Quaderni di Azione Sociale, lasciando sempre trasparire la sua profonda conoscenza della dottrina sociale della Chiesa e la sua perdurante convinzione sulla pregnanza e sull’attualità di documenti quali Gaudium et Spes e Populorum Progressio
È sufficiente ricordare quelli tenuti al Convegno regionale degli assistenti della Lombardia, svoltosi a Rho nel marzo del 1971, dal significativo titolo Il capitalismo è correggibile? e aXX Incontro Nazionale di Studi, svoltosi a Rimini nell’ottobre del 1973, nel quale il religioso partecipa con una densa relazione sul tema Classi sociali in Italia per una proposta del movimento operaio. Fino all’intervento al seminario organizzato dalle ACLI di Cremona il 20 maggio 2006 dal titolo Salviamo la Costituzione per salvare la democrazia.
Merita di essere riproposta la conclusione della relazione nella quale si sostiene che la questione cattolica coincide con la questione democratica e, nel drastico rifiuto di nostalgie o nuove ambizioni di costituzione di un blocco cattolicos’invitano i cattolici, “non soltanto a impegnarsi per rendere viva e dinamica la società civile, con la promozione della famiglia, dell’associazionismo, del volontariatoma anche riconsiderare l’importanza dell’impegno nei ruoli pubblici e istituzionali, in quegli ambienti in cui si formano decisioni collettive significative […]. I fedeli laici non devono rifuggire dalla politica nemmeno per paura di compromettere la propria identità, ma dovranno impegnarsi politicamente nel pieno rispetto della laicità, del pluralismo e delle regole democratiche, sempre – è ovvio – unitamente alla testimonianza del Risorto e all’annuncio della Parola di Dio”.
Molto opportunamente monsignor Stefano Russo, segretario generale della CEI, nel messaggio di cordoglio per la scomparsa di padre Sorge, inviato al preposito generale della Compagnia di Gesù padre Arturo Sosa Abascal, ha scritto: “Il suo impegno e la sua passione hanno contribuito a far respirare la gioia del Vangelo. Nella società italiana ha portato un valido apporto, in stagioni non facili, con una riflessione e un’elaborazione sociale, culturale e politica di grande valore e spessore. La Chiesa che è in Italia gli è grata”. E molto grande è anche il debito di riconoscenza delle ACLI. 

A cura dell’Archivio Storico Acli Nazionali 

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