Solennità dell’Epifania del Signore

Venerdì – 6 Gennaio 2017 – Anno A

Parola del giorno: Is 60,1-6; Sal 71; Ef 3,2-3a.5-6; Mt 2,1-12

DAL VANGELO SECONDO MATTEO (2,1-12)

1Nato Gesù a Betlemme di Giudea, al tempo del re Erode, ecco, alcuni Magi vennero da oriente a Gerusalemme 2e dicevano: “Dov’è colui che è nato, il re dei Giudei? Abbiamo visto spuntare la sua stella e siamo venuti ad adorarlo”. 3All’udire questo, il re Erode restò turbato e con lui tutta Gerusalemme. 4Riuniti tutti i capi dei sacerdoti e gli scribi del popolo, si informava da loro sul luogo in cui doveva nascere il Cristo. 5Gli risposero: “A Betlemme di Giudea, perché così è scritto per mezzo del profeta:

6E tu, Betlemme, terra di Giuda,
non sei davverol’ultima delle città principali di Giuda:
da te infatti uscirà un capo
che sarà il pastore del mio popolo, Israele”.

7Allora Erode, chiamati segretamente i Magi, si fece dire da loro con esattezza il tempo in cui era apparsa la stella 8e li inviò a Betlemme dicendo: “Andate e informatevi accuratamente sul bambino e, quando l’avrete trovato, fatemelo sapere, perché anch’io venga ad adorarlo”.
9Udito il re, essi partirono. Ed ecco, la stella, che avevano visto spuntare, li precedeva, finché giunse e si fermò sopra il luogo dove si trovava il bambino. 10Al vedere la stella, provarono una gioia grandissima. 11Entrati nella casa, videro il bambino con Maria sua madre, si prostrarono e lo adorarono. Poi aprirono i loro scrigni e gli offrirono in dono oro, incenso e mirra. 12Avvertiti in sogno di non tornare da Erode, per un’altra strada fecero ritorno al loro paese.

COMMENTO AL VANGELO
a cura di don Antonio Agnelli, accompagnatore spirituale Acli Cremona

    
Molto conosciuto è questo brano del Vangelo di Matteo: la venuta dei Magi da Gesù è rappresentata in tutti i presepi e porta con sé un alone di fascino e di poesia. Ma il racconto ha solide radici di fede e vuole spingere i credenti a scelte radicali nei confronti del Figlio di Dio fatto uomo. I Magi rappresentano l’universale attesa del Messia Salvatore che finalmente riescono a trovare.

In essi vi è tutta l’attesa dell’umanità di un significato nuovo al vivere e al morire, il desiderio di ritrovare la pienezza dell’esistere nell’atto misericordioso di Dio che ci viene incontro e che noi dobbiamo cercare come bene sommo: “Dio, tu sei la sorpresa senza fine, e imprevedibili sono le forme sotto cui ti celi: che nessuno si stanchi di cercarti Signore! Il segno che ti abbiamo trovato è il fatto che ti cerchiamo ancora, che ti cerchiamo sempre Signore; e nessuno mai osi dire: Ecco io so tutto di Dio! Amen”.

Questa preghiera di Padre Turoldo ci indica la via della fede come una ricerca incessante del Dio della vita, quel Dio Trinità che è il nostro futuro e il cui regno di verità e di pace ci sta dinnanzi come utopia necessaria per poter sperare in un mondo nuovo rinnovato dalla Parola di Dio.

Guai se pensassimo come dice Padre David, di aver capito tutto di Dio e diventassimo funzionari del sacro. Dio è sempre oltre le nostre categorie mentali perché è Dio e può sorprenderci per riportarci sulle vie del Vangelo.

Vi è un altro gesto che compiono i Magi: si prostrano in adorazione del Bambino Gesù e gli offrono i loro doni.  L’evangelista Matteo invita ciascuno di noi a piegare le ginocchia dinnanzi al Cristo e a offrirgli la propria vita. Solo lui dobbiamo adorare in una realtà ove si adorano invece gli idoli del successo, potere, ricchezza.

Papa Francesco ce lo ripete in continuazione: esiste un terrorismo del denaro che spegne ogni resistenza, instilla il germe della paura: “Quasi cent’anni fa, Pio XI prevedeva l’affermarsi di una dittatura economica globale che chiamò ‘imperialismo del denaro’…Sto parlando del 1931! …E fu Paolo VI che denunciò quasi cent’anni fa la ‘nuova forma abusiva di dominio economico sul piano sociale, culturale e anche politico’ anno… 1971. Sono parole dure ma giuste dei miei predecessori che scrutarono il futuro. La chiesa e i profeti dicono, da millenni, quello che tanto scandalizza che lo ripeta il Papa in questo tempo in cui tutto ciò raggiunge espressioni inedite. Tutta la dottrina sociale della Chiesa e il magistero dei miei predecessori si ribella contro l’idolo del denaro che regna invece di servire, tiranneggia e terrorizza l’umanità”. (Papa Francesco ai partecipanti al terzo Incontro mondiale dei movimenti popolari)

Celebriamo quindi l’Epifania nella fede profonda, nella speranza certa ma anche lottando contro gli idoli che danno morte ai fratelli e sorelle, per manifestare la luce del Cristo, Dio della vita e dell’amore.