Welcoming Europe: “Vogliamo proteggere le vittime di abusi”

Il terzo dei tre obiettivi della Campagna Welcoming Europe è proteggere i migranti, vittime di violazione dei diritti umani, lungo le frontiere e nel mondo del lavoro.

Al confine tra Francia e Italia e nella rotta balcanica fra Bosnia, Croazia e Slovenia molte sono le persone che, provando a varcare la frontiera, sono respinte in modo violento, in barba ai principi fondamentali come la protezione dei minori e il diritto d’asilo. Questo è quel che accade in Europa e, in modo ancor più diffuso, in Turchia e Libia, due paesi in cui l’Ue ha esternalizzato le frontiere attraverso il ricorso a trattamenti illegittimi nei nostri ordinamenti, a partire dal respingimento. E ciò nonostante l’Ue abbia elaborato disposizioni specifiche sui diritti dei migranti e sul principio di non respingimento, anche allorquando la collaborazione con i paesi terzi si tiene nel territorio di quei paesi.

Oltre a questi abusi, molti migranti sono anche vittime si sfruttamento lavorativo, un ambito in cui trovano particolare difficoltà a difendere i propri diritti per la paura di essere arrestati, detenuti e rimpatriati a causa della loro condizione irregolare e per la difficoltà a fornire prove o ad ottenere assistenza legale.

Insomma, i migranti trovano molti ostacoli nell’accesso alla giustizia. Per questo chiediamo che siano protetti, indipendentemente dalla loro condizione.

Vogliamo che in tutti gli Stati membri venga permesso a queste vittime di presentare ricorso e sporgere denuncia in modo sicuro, dando piena attuazione a quanto previsto nella normativa UE (le direttive 2009/52/CE; 2012/29/UE; 2011/36/UE; 2004/81/CE del Consiglio/CE) e nelle legislazioni nazionali.

Vogliamo inoltre tutele certe nel caso di violazioni dei diritti fondamentali alle frontiere compiute da parte della Agenzia Europea della Guardia di Frontiera e Costiera, dei corpi militari impiegati nel controllo alle frontiere da parte dei singoli Stati membri e soprattutto delle forze dei paesi terzi sostenuti dall’UE o dai singoli Stati membri. Qualora ciò non sia garantito, chiediamo che la Commissione Europea o il singolo Stato membro sospendano il supporto finanziario e tecnico erogato.

Infine, chiediamo alla Commissione di legiferare sull’introduzione di canali di accesso per lavoro a livello europeo, colmando le carenze nel quadro giuridico dell’UE sulla migrazione legale e di regolamentare i settori che riguardano i lavoratori meno qualificati.

La Campagna si chiude a metà febbraio. Sono rimasti quindi pochi giorni per mettere la nostra firma. Non fermiamoci proprio ora: il traguardo è vicino.

Se hai 18 anni e non hai ancora firmato, non perdere ulteriore tempo e clicca qui; se hai già firmato, diffondi la petizione e invita i tuoi parenti, amici e conoscenti a firmare.

Tutte le persone, indipendentemente dalla loro condizione devono essere tutelate: i diritti umani sono inviolabili, sempre!