Congresso Acli: la relazione del presidente

«Le Acli sono lo strumento che rende tanti cittadini protagonisti del cambiamento». Lo ha detto Gianni Bottalico, presidente nazionale delle Acli, nella sua relazione introduttiva al Congresso nazionale delle Acli (Associazioni cristiane lavoratori italiani) in corso a San Vincenzo (Livorno).

«L’azione delle Acli – ha affermato Bottalico – mira a mantenere ben stretto il legame tra lavoro, diritti sociali e democrazia: per questo proponiamo la riforma del welfare, la lotta alla povertà, un grande piano per il lavoro e lo sviluppo sostenibile. Ci vuole un cambio di paradigma che ponga fine all’austerità e alla supremazia dei poteri finanziari sulla politica».

Anche per questo Bottalico ha annunciato l’adesione delle Acli alla manifestazione contro il Trattato transatlantico (Ttip) che si terrà domani a Roma ed ha rivolto «un appello al Governo, al Parlamento, ai parlamentari europei eletti in Italia di non avallare alcuna soluzione che contempli il prevalere degli arbitrati commerciali internazionali sulla legislazione comunitaria e nazionale».

Tra gli interventi degli ospiti in questa giornata del Congresso Acli, mons. Fabiano Longoni, direttore dell’Ufficio nazionale per i problemi sociali e il lavoro della Cei, ha esortato a «superare la mentalità consumistica per ridefinire il progresso» ed ha ribadito che «l’ascolto della Chiesa è alto nei confronti delle Acli».

Carmelo Barbagallo, segretario generale Uil ha evidenziato il fatto che «occorre lottare contro la finanziarizzazione selvaggia dell’economia e accorgersi, come ha fatto il Papa, che nel mondo sono in aumento le guerre e le disuguaglianze».

Susanna Camusso, segretaria generale Cgil, ha sostenuto che «non c’è sostenibilità economica se non c’è sostenibilità sociale. Sul Ttip avrei preferito fosse stato il nostro premier a dire il no che ha detto il presidente francese».

Annamaria Furlan, segretaria generale Cisl, ha indicato il grave problema «della solitudine in cui sono lasciate le persone che perdono il lavoro. Le reti sociali fanno sentire meno sole le persone».